domenica 27 gennaio 2008

Le nuove regole del Viral Marketing - il nuovo ebook di David Meerman Scott

E' on line il nuovo ebook di David Meerman Scott, guru mondiale delle Internet PR (public Relations), esperto di Web Marketing e di Web Viral Marketing.

Già autore di molti libri sull'argomento, tra cui "The New Rules of Marketing and PR: How to Use News Releases, Blogs, Podcasting, Viral Marketing and Online Media to Reach Buyers Directly" (libro che consiglio, apre la mente sull'argomento e fornisce molti spunti davvero interessanti), pubblica on line il suo ultimo lavoro, The New Rules of Viral Marketing: How word-of-mouse spreads your ideas for free.

Scaricabile gratuitamente in pdf sul suo blog WebInkNow, promette di darci ancora altri spunti su cui riflettere, e preziosi consigli nel nostro lavoro di internet marketers.

Buona lettura!

Mini-sito pubblicitario e advergame a supporto? Ok se c'è una strategia!

Prendo spunto dal post di Martina Zavagno sul suo adverblog.com (blog che consiglio di leggere a chiunque è appassionato di web marketing e web advertising, è una vera e propria finestra sul mondo; l'autrice riporta nei suoi post molti casi interessanti sullo stato dell'arte della pubblcità su Internet in giro per il mondo), per affrontare un discorso sulla corretta utilizzazione di un minisito pubblicitario con relativo advergame.

Su Adverblog l'autrice infatti ci presenta un esempio di un minisito davvero ben pensato e realizzato.
Si tratta di EarlyJack.com, minisito a supporto per Finnair, che vuole comunicare come sia la compagnia aerea più veloce nelle tratte Europa-Asia.

Nel minisito, troviamo un advergame in cui c'è Joe, un tizio che è nella stanza del suo capo Jack, il quale per lavoro è in Asia. L'utente può giocare con Joe, e fargli fare alcune azioni nella stanza di ufficio del suo capo (scarabocchiare le foto del capo, ordinare massaggi orientali etc.). L'obiettivo è riuscire a fare tutte le azioni di "scherno al capo" prima che lui ritorni (si vede una finestrella che mostra il ritorno del capo che ovviamente sta tornando dall'Asia con un volo Finnair). L'utente che riesca a fare tutte le azioni (davvero dura...) vince biglietti aerei omaggio. Ma la molla a portare a termine il gioco è, oltre alla possibilità dela vincita, soprattutto la curiosità di vedere cosa succede quando il capo Jack arriva e becca Joe mentre gli imbratta l'ufficio....

Questo minisito è figlio, a mio avviso, di un'ottima strategia. Già perchè un minisito pubblcitario, con tanto di advergame, deve avere una buona strategia dietro la sua realizzazione, altrimenti può essere uno strumento inutile alla causa.

Questi i punti da rispettare, a mio avviso, per una corretta ideazione di un minisito pubblicitario.

1-deve essere divertente
2-deve essere informativo
3- (importantissimo) deve coinvolgere l'utente in una relazione emotiva (grazie all'advergame per esempio) con il marchio/azienda/prodotto
4- il coinvolgimento emotivo deve crearsi a livello dell'idea di comunicazione che è alla base della campagna (in questo caso l'idea è: "con Finnair voli più velocemente tra Europa e Asia"; l'abbinamento tra il gioco e l'idea è molto ben costruito secondo me)
5- deve dare un incentivo all'azione (in questo caso grazie alla possibilità di vincere i biglietti, ma anche grazie alla curiosità che stimola nell'utente per vedere come il gioco/storia si conclude)
6- dovrebbe riuscire a generare un "passaparola" on line, auspicando che gli utenti che giocano col minisito girino il link agli amici

Complimenti a Finnair!

Commenti?

Problemi tecnici risolti!

Mi scuso con chi è transitato sul blog in questa settimana, ma ho avuto alcuni problemi con l'header che mi si è praticamente dimezzato in ampiezza...
Ancora devo capire perchè, comunque grazie all'aiuto del mio valente fratello ho risolto i problemi e ora sembra tornato tutto alla normalità!

sabato 19 gennaio 2008

Mark vive da Ikea!

E' di questi giorni un interessante caso di comunicazione sul web!

Mark Malkoff, un regista newyorkese, si è trasferito per una settimana in uno store Ikea, dove ha vissuto per 7 giorni, alla maniera di Tom Hanks sul film The Terminal.

L'iniziativa (queste le voci ufficiali) è partita da lui, probabilmente per autopromuoversi e per realizzare, come abbiamo detto, un'iniziativa di comunicazione davvero interessante.

Come riportato dal sito ufficiale, www.marklivesinikea.com, Mark ha chiesto ad Ikea la possibilità di vivere per una settimana in un suo store, perchè "dovendo suffumigare il suo appartamento, e avendo i suoi amici appartementi troppo piccoli per ospitarlo, e costando gli hotel troppo a NewYork, era più conveniente trasferirsi una settimana in un negozio Ikea".

Ikea ha accettato, e così, per 6 giorni dal 7 al 12 gennaio, Mark ha vissuto nel negozio Ikea, dormendo, mangiando al ristorante, facendo la doccia nei bagni degli uffici del personale, ma soprattutto riprendendo i suoi giorni in Ikea e mandando video di questa curiosa esperienza a contatto con pubblico, clienti e personale del negozio.

Perchè Ikea ha accettato (sempre che non sia intervenuta direttamente nell'ideazione della cosa, ma preferiamo pensare che sia stato davvero tutto così improvvisato...)?
Perchè Mark non è nuovo a queste cose: ha già realizzato un'impresa del genere, riprendendosi mentre ha consumato caffè nei 171 Starbucks di NewYork nello stesso giorno (vedi www.171Starbucks.com).
E perchè l'idea, davvero originale, è stata davvero ben coltivata da Mark Malkoff:
un bel sito di appoggio, e una pubblicazione quotidiana dei suoi momenti da Ikea su Youtube, con tanto di ovvi gruppi su Facebook e su Myspace.
Ikea ha intuito questo, e ha intelligentemente permesso all'intraprendente autore di costruire questa originale storia, guadagnando in visibilità, e mettendo in scena ciò che poi, a mio avviso, il cliente Ikea prova quando va nei punti vendita del marchio svedese: sembra infatti di essere un po' a casa, un po' sul grande fratello....

Comunque un'iniziativa davvero molto originale!



Commenti?

Misurare l'efficacia di una campagna di brand awareness sul web

Prendo spunto dal magnifico post di Avinash Kaushik, guru mondiale nel campo del web analytics e attualmente Google Analytics Evangelist, autore dell'ottimo libro Web Analytics: An hour a day (consiglio vivamente di comprarlo, è ottimo sia per contenuti che per stile di scrittura, inoltre i proventi del libro sono donati a Medici senza Frontiere e a The Smile Train, organizzazione umanitaria Onlus), e autore del blog The Occam's Razor.

In un post intitolato Is convertion rate enough? It's a good start, now do more!, affronta il tema della misurabilità dei risultati di una campagna di display advertising.

Ciò che propone, in sostanza, è di tenere conto di alcuni fattori per avere un'idea di quanto e come una campagna "branding"che porta traffico da vari siti web sul sito dell'azienda pubblicizzante attraverso banner, e-mails e link sponsorizzati su Google, sia efficace nel creare "brand awareness" (tradotto : visibilità e consapevolezza del marchio + coinvolgimento dell'utente "ingaggiato").

Questi i tre passi da tener presente:

1- tener conto del tasso di conversione della campagna:
quindi: prendere il numero dei clicks che ogni banner sui vari siti porta sul sito di destinazione, e metterlo in rapporto con i leads effettuati sul sito di destinazione (per un sito di un brand automotive i leads possono essere ad esempio: richiesta di test drive, download brochure dell'auto pubblicizzata, registrazione dei dati, richiesta di "tienimi informato", iscrizione a newsletter etc.). Con una formula: n clicks sull'annuncio/ n leads provenienti dall'annuncio

2- da questo consegue però che, poichè il tasso di conversione sarà molto probabilmente intorno all'1%, non misureremo l'effetto della campagna sul restante 99% degli utenti che sono giunti sul nostro sito proveniendo dagli annunci. Come vedere che risultati abbiamo avuto su di loro? In questo caso dobbiamo ricorrere a strumenti quantitativi e qualitativi.
Quantitativamente, ricorriamo alle metriche di analisi del tool di analytics del sito, tracciando il comportamento di questi utenti:
ad esempio vedendo:
n pagine viste
time on site
tasso di rimbalzo
site overlay (visualizzazione grafica dei clicks effettuati dagli utenti sul sito)
percorso di navigazione
top exit pages
e molte altre....
Qualitativamente, possiamo condure un sondaggio di uscita da somministrare agli utenti che escono dal sito al termine della loro sessione, sottoponendo domande di questo tipo per verificare la loro soddisfazione nell'esperienza di fruizione:
- sei riuscito a portare a termine l'obiettivo che ti sei posto?
- hai trovato ciò che cercavi?
- prevedi di andare in concessionaria (sempre pensando al sito automotive)?
- la visita sul sito influenzerà il tuo giudizio sul prodotto?
e altre studiabili caso per caso...

3 - come terzo livello, possiamo pensare di ideare strumenti per associare la fruizione sul sito al comportamento offline, per tracciare la diretta corrispondenza (se c'è) tra la visita al sito e l'acquisto sul punto vendita. Come?
Attraverso strumenti che in un certo senso ci permettono di misurare la diretta corrispondenza tra la visita sul sito e il comprotmaento sul punto vendita. Ad es: sconti stampabili, semacodes (codici ottici scaricabili sul sito a fronte di una registrazione, da presentare sul punto vendita per ottenere sconti, merchandising, offerte etc.), codici speciali che si ricevono solo se si è visitato il sito e che è possibile presentare sul punto vendita, minisondaggi ancora sul punto vendita (in cui magari verificare il numero di utenti che arrivano perchè influenzati dalla campagna stampa, o dalla campagna tv, o dalla campagna web, o da una integrazione dei vari canali etc.)

E' dura misurare la brand awareness ma l'unico modo per massimizzare l'investimento sembra essere associare strumenti quantitativi e qualitativi, per meglio capire a cosa serve il nostro sito web e che benefici porta una campanga pubblicitaria diretta su esso!!!

Ci vuole un po' di duro lavoro, e anche un po' di fantasia!!

Commenti?

sabato 12 gennaio 2008

Zooppa, lo user generated advertising

Oggi facevo un giro su Zooppa.com, il sito dove è possibile fare il vero e proprio User Generated Advertising, in vera e propria logica Web 2.0.

In cosa consiste?
Il sito mette a disposizione degli utenti una piattaforma dove inserire video pubblicitari user generated dedicati a singoli prodotti da reclamizzare.

Come funziona?
Un'azienda decide di organizzare un contest su Zooppa, invitando gli utenti del sito a creare video pubblicitari su un suo prodotto, e premiando il vincitore attraverso premi che stabilisce insieme Zooppa.
L'azienda fornisce quindi, insieme a Zooppa, un vero e proprio brief sul prodotto da reclamizzare, comunicando valori e concetti che lo spot dell'utente dovrebbe rispecchiare.
Insieme al brief, scaricabile dal sito per chi si iscrive al contest, ci sono alcuni materiali che l'azienda, sempre di concerto con Zooppa, mette a disposizione dell'utente creativo.

Gli utenti del sito, novelli creativi, aspiranti pubblicitari etc., se hanno l'idea giusta, si iscrivono al contest, realizzando il video pubblicitario sul prodotto dell'azienda.

E qui parte una gara, all'insegna di visualizzazioni, commenti, ma soprattutto punteggio.

Già perchè, ogni video ottiene un punteggio da parte degli utenti del sito, scalando così le posizioni.

Gli utenti hanno quindi tutto l'interesse a far sì che quanti più altri utenti e amici vedano il loro lavoro, sperando che venga votato. Facendo passaparola e altre attività, per mandare più gente possibile sul sito di Zooppa, per far votare il proprio spot.

Perchè? Perchè vincono premi concreti. Premi in denaro, innazitutto: viene fissato un montepremi in denaro per il vincitore e i primi classificati, montepremi stabilito in ZooppaDollars (1 Zoopa dollar= 1 Dollaro, i premi possono essere riscossi quando si arriva ad un totale maturato di 1000$ ). E poi, perchè no, sognare di essere contattati dall'azienda perchè questa vuole sfruttare lo spot nelle sue campgne pubblicitarie, guadagnando magari un accordo commerciale con l'azienda stessa. E magari farsi notare dalle grandi agenzie pubblicitarie!!!

Di seguito uno dei video del contest organizzato da Meetic.it